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Corso di Formazione su EPPO

Corso di Formazione su EPPO "Procura Europea & La nuova figura dell’avvocato europeo"

Il 29 e 30 Aprile 2024 si è svolta la seconda edizione del corso di formazione “EPPO | Procura Europea & La nuova figura dell’avvocato europeo”. Oltre 50 avvocati, professori e studenti si sono ritrovati a Bruxelles, per discutere del futuro delle indagini transfrontaliere. 

Corso di Formazione su Eppo - I partner

Eppo Observatory ha avuto l’onore di organizzare questo corso di alta formazione con MasterLex, un’importantissima realtà italiana di formazione forense, e Camera di Commercio Belgo Italia. Insieme abbiamo curato le operazioni durante i mesi precedenti. 

 Insieme a noi, in qualità di partners, ANF, lo Studio Legale Leone-Fell & C., AGIUS, ADU, Dogma SPA, e Lumsa.

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frode fiscale procura europea

Maxi frode fiscale da 1,3 miliardi: la Procura Europea smantella rete criminale internazionale. Meloni: ‘eccellente operazione della Guardia di Finanza’

Maxi Frode Fiscale da 1,3 Miliardi: La Procura Europea Smantella Rete Criminale Internazionale. Meloni: ‘Eccellente Operazione della Guardia di Finanza’ Maxi Frode fiscale transnazionale da 1, 3 miliari di euro scoperta dalla Procura Europea di Palermo: il Governo Italiano plaude il lavoro di EPPO. Giorgia Meloni: “Desidero esprimere il mio apprezzamento e ringraziamento alla Guardia di Finanza per l’eccellente operazione condotta contro una vasta frode all’IVA, estesa su diversi Stati dell’Unione Europea. Questo successo conferma la dedizione delle Fiamme Gialle e il fermo impegno del Governo nel contrastare l’evasione, una delle nostre massime priorità”. Ancora un’altra gigantesca indagine della Procura Europea metterebbe in luce una complessa frode, posta in essere attraverso schemi di evasione Iva, noti come frodi carosello, nel commercio di prodotti informatici e elettronici, attraverso l’utilizzo di 269 società fantasma, tra cui imprese situate in Olanda, Lussemburgo, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Romania, per un valore complessivo di fatture false emesse nel periodo 2022-2023 pari ad euro 1,3 miliari di euro. I numeri dell’indagine sono senza precedenti: 47 misure restrittive, 34 in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 4 interdittive, sequestrati beni per un valore complessivo di € 520 milioni, 160 perquisizioni in 30 province Italiane. Mafia e camorra hanno partecipato attivamente a questo schema, investendo i profitti delle frodi in altre attività illecite e riciclando il denaro attraverso operazioni immobiliari e altri settori economici: tra gli esponenti coinvolti Tony Lo Manto, vicino ai clan di Brancaccio, che, intravedendo gli enormi guadagni del business, ne sono entrati a far parte fornendo provviste finanziarie e riciclando così il denaro sporco intascato con altre attività criminali. Condividi: Articoli Recenti Contattaci

La lotta europea al riciclaggio: in Italia ce ne siamo accorti?

La lotta europea al riciclaggio: in Italia ce ne siamo accorti? L’AMLA, Anti Money Laundering Authority, è l’Autorità Europea per la lotta al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo istituita con il recente Regolamento 1620/2024 del 31/5/2024 nell’ambito di un pacchetto di interventi di ampio respiro in materia attuato con la direttiva 1640/2024, relativa ai meccanismi che gli Stati Membri devono istituire per prevenire l’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo e con il Regolamento 1624/2024 relativo alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario ai fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo . Si tratta di un nuovo, rilevante attore nel panorama europeo destinato ad operare a stretto contatto con la Procura Europea (EPPO) che, a dispetto dell’impatto che potrà avere nel c.d. penale finanziario, pare tuttavia passato paradossalmente in sordina, tenuto conto di quanto poco se ne è sinora discusso, quantomeno in Italia. La stessa creazione di tale Autorità dà la misura di come l’Unione Europea stia premendo sull’acceleratore della tutela dei propri interessi finanziari dai fenomeni di riciclaggio, tutela già affidata ad uno specifico mandato dell’EPPO a radicare la propria competenza ad indagare in materia (cfr. art. 4 della c.d. Direttiva PIF); ulteriormente rafforzata dall’istituzione – in seno ad essa, dal 2022 – dell’ARMLAB, vale a dire del Comitato consultivo per il recupero dei beni e in materia di riciclaggio, e soprattutto – nel 2015 – dall’istituzione delle FIU, Unità di Informazione Finanziaria indipendenti che operano a livello nazionale per raccogliersi ed analizzare le segnalazioni da parte dei soggetti obbligati relativamente a transazioni sospette, nonché dei dati trasmessigli dalle Autorità di Vigilanza (vd. La Banca d’Italia). L’AMLA si inserisce, pertanto, a chiusura di questo sistema di controllo, effettuando una supervisione diretta su enti creditizi e finanziari che operano in settori ad alto rischio ed indiretta – ma particolarmente incisiva – sulle attività delle Autorità di Vigilanza nazionali, potendo contare su di un variegato armamentario fatto di poteri decisionali vincolanti, di indirizzo ed ispettivi; possibilità di emanare sanzioni amministrative; possibilità di avvalersi del braccio operativo delle FIU nonché di un intenso coordinamento/ scambio di informazioni proprio con la EPPO.  Di particolare interesse, il compito affidato all’AMLA di curare una banca dati aggiornata contenente tutta una serie informazioni finanziarie che avrà recepito per metterle a disposizione, in via riservata, alle autorità di vigilanza e ad altre autorità nazionali ed internazionali che operano nel settore finanziario. Con che risvolti, è ancora tutto da stabilire: specie a considerare che tali informazioni possono includere, addirittura, anche solo dei sospetti che siano state compiute operazioni di riciclaggio o che sia stato commesso un tale reato o che esista un maggiore rischio a tale riguardo in relazione ad un soggetto obbligato (cfr. art. 11 n.4, 2°co., del Regolamento AMLA) e che di esse, proprio perché rese in via riservata, non è dato ancora comprendere quale uso si possa/ non si possa fare. Altro aspetto problematico all’orizzonte è quello relativo a possibili sovrapposizioni tra le sanzioni irrogate da parte dell’AMLA e le sanzioni penali comminate all’esito di processi penali per gli stesi fatti. Le sanzioni AMLA potrebbero infatti essere considerate afflittive ai sensi della giurisprudenza Engel della CEDU e dunque porsi in rapporto di ne bis in idem con quelle giudiziarie, tanto più che i procedimenti penali correlativi potrebbero addirittura avere la loro scaturigine proprio nelle medesime informazioni recepite ed analizzate (con quale possibilità di approfondimento d’indagine, è tutto ancora da capire) dall’AMLA stessa, stante lo specifico obbligo che incombe in capo a quest’ultima di riferire alla EPPO qualsiasi condotta criminosa in relazione alla quale essa potrebbe esercitare la propria competenza (cfr. considerando 48 del Regolamento AMLA). In conclusione, l’AMLA – specie in coordinamento con la EPPO e le FIU – si prospetta come un potente strumento nella lotta ai sistemi di criminalità finanziaria che attentino al bilancio UE, finalizzata ad operare secondo il classico metodo-Falcone “follow the money”. Numerose le incertezze operative che come sempre si prospettano in casi del genere: evidente che a tale pacchetto europeo dovranno seguire le opportune norme di coordinamento interne ai paesi membri; certo è che l’Italia dovrà farci i conti molto presto, trovandosi al centro del mirino in quanto prima per danni al bilancio dell’Unione, peraltro anche in ragione del fatto che le frodi ai fondi UE paiono essere diventati il nuovo core-business del crimine organizzato. Non è certo un caso, a tal proposito, che sia in corso un progressivo, per certi versi inevitabile rafforzamento della cooperazione tra la EPPO e la DDA sicché sarà bene che gli operatori del diritto – avvocati in primis – si attrezzino per tempo ad operare in un contesto sempre più complesso, i cui confini travalicano ampiamente il proprio foro non solo territoriale ma nazionale.   Irene Lepre Condividi: Articoli Recenti

La criminalità organizzata minaccia il bilancio UE: le indagini della Procura Europea a Trapani lo confermano.

Laura Kovesi: “La criminalità organizzata minaccia il bilancio UE”. Le indagini della Procura Europea a Trapani lo confermano. L’indagine della Procura Europea di Palermo ha portato a 14 misure cautelari personali, per un danno stimato di circa 8,7 milioni di euro 24 indagati, 14 misure cautelari personali, 8 milioni di euro circa di sequestro preventivo e 1 milione di euro sequestrati. Sono questi i numeri dell’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza trapanese sotto la direzione della Procura Europea di Palermo che avrebbe consentito di disvelare la commissione di plurimi delitti di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e condotte di riciclaggio e auto-riciclaggio ai danni degli interessi finanziari dell’UE. La criminalità organizzata rappresenta una minaccia crescente e pervasiva anche per le finanze dell’Unione Europea. Lo ha dichiarato recentemente la Procuratrice Capo dell’Ufficio del Procuratore Pubblico Europeo (EPPO), Laura Kovesi, durante un’audizione presso la Commissione Europea. La sua analisi ha sottolineato un dato allarmante: l’impatto economico delle attività illecite sul bilancio dell’UE è “stratosferico”, con frodi che colpiscono in particolare i fondi europei. Queste parole trovano riscontro concreto nell’operazione condotta dalla Procura Europea di Palermo, che avrebbe portato alla luce un vasto sistema di truffe e corruzione in Sicilia. L’indagine, condotta con il supporto del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani, ha rivelato un danno potenziale al Fondo Sociale Europeo 2014-2020 stimato in circa 8,7 milioni di euro. Un colpo alle finanze dell’UE Le parole della Kovesi sono emblematiche: “I danni economici causati alla UE da attività illecite legate alla criminalità organizzata sono descritti come stratosferici.” Questi numeri si riflettono nei dati dell’indagine siciliana, dove 24 persone risultano indagate per gravi reati tra cui truffa aggravata, corruzione, riciclaggio e auto-riciclaggio. Le accuse evidenziano come i fondi europei, destinati allo sviluppo sociale e formativo della regione, sarebbero stati dirottati a favore di interessi privati e criminali. Le misure cautelari emesse e i sequestri preventivi di circa 9 milioni di euro rappresentano una prima risposta concreta al tentativo di bloccare queste condotte illecite, ma il caso siciliano è solo la punta dell’iceberg. Un bilancio allarmante per l’UE Il Rapporto Annuale EPPO 2023, pubblicato il 1° marzo 2024, ha evidenziato l’enorme impatto finanziario delle attività illecite sul bilancio dell’Unione Europea. Con 1.927 indagini aperte e un danno stimato di oltre 192 miliardi di euro, l’UE deve affrontare una sfida cruciale nella protezione dei propri fondi. In questo contesto, l’indagine siciliana rappresenta un esempio di come la criminalità organizzata possa infiltrarsi in programmi di finanziamento comunitari, danneggiando lo sviluppo economico e sociale. Le parole della Kovesi non lasciano spazio a dubbi: “La criminalità organizzata non conosce confini e minaccia la stabilità economica dell’Unione.” Il caso di Trapani, con il suo sistema ben orchestrato di truffe e corruzione, ne sarebbe una dimostrazione concreta e allarmante. Condividi: Articoli Recenti

Osservatorio Procura Europea Corso

Criminalità Organizzata e Danni al Bilancio UE: Il Ruolo Cruciale dell’EPPO

Criminalità Organizzata e Danni al Bilancio UE: Il Ruolo Cruciale dell’EPPO Il 30 settembre, la procuratrice capo dell’EPPO (Ufficio del Procuratore Pubblico Europeo) è stata ascoltata presso la Commissione Europea, evidenziando una preoccupante realtà: la criminalità organizzata rappresenta una minaccia sempre più pervasiva anche per il bilancio dell’Unione Europea. Durante l’audizione, è stato rivelato un dato impressionante: i danni economici causati alla UE da attività illecite legate alla criminalità organizzata sono descritti come “stratosferici”. Questo termine non solo trasmette l’enormità del problema, ma richiama anche l’urgenza di rafforzare la capacità dell’Europa di difendersi. L’EPPO: Un Nuovo Arbitro Nella Lotta alla Criminalità Organizzata L’EPPO, istituito nel 2021 per indagare e perseguire reati che danneggiano gli interessi finanziari dell’Unione Europea, sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella difesa delle finanze europee. Inizialmente focalizzato su frodi fiscali, corruzione e riciclaggio di denaro, l’ufficio si trova ora ad affrontare minacce ancor più complesse. La criminalità organizzata, con la sua struttura transnazionale, riesce a sfruttare le differenze giuridiche e fiscali tra gli stati membri, rendendo più difficili le indagini condotte dalle singole giurisdizioni nazionali. L’EPPO, come istituzione sovranazionale, ha quindi una marcia in più. Grazie ai suoi poteri di indagine che si estendono oltre i confini nazionali, è in grado di agire rapidamente e con efficacia contro crimini che minano la stabilità economica dell’Unione. Tuttavia, il volume dei danni economici dichiarato dalla procuratrice capo sottolinea quanto sia necessario potenziare ulteriormente le capacità operative dell’EPPO. Un Danno Non Solo Economico, ma Sociale La criminalità organizzata non infligge danni solo al bilancio dell’Unione Europea, ma priva tutti i cittadini europei di risorse cruciali. Ogni euro sottratto con frodi, evasione fiscale o altre attività illecite è un euro in meno per la sanità, l’istruzione e lo sviluppo economico. In un’epoca di sfide globali, dal cambiamento climatico alla ripresa post-pandemica, l’UE ha bisogno di risorse più che mai, e ogni perdita indebolisce la sua capacità di far fronte a queste emergenze. Il termine “stratosferico” usato per descrivere i danni economici deve quindi essere letto come un monito, un segnale di allarme. La criminalità organizzata, lungi dall’essere un fenomeno locale o marginale, è ormai un problema di portata globale che richiede risposte coordinate a livello europeo. Rafforzare la Trasparenza e la Cooperazione Uno degli aspetti chiave emersi durante l’audizione è la necessità di rafforzare la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle risorse europee. La criminalità organizzata prospera spesso in contesti opachi, dove la mancanza di controlli e la corruzione creano le condizioni ideali per il proliferare delle attività illecite. In questo senso, l’EPPO si pone non solo come ente di repressione, ma anche come garante di maggiore trasparenza nelle operazioni finanziarie e amministrative dell’UE. Per garantire che l’EPPO possa svolgere appieno il proprio mandato, sarà necessario investire ulteriormente in risorse e strumenti investigativi, nonché promuovere una cooperazione più stretta tra le autorità nazionali e l’ufficio europeo. Il successo dell’EPPO dipende dalla volontà politica di tutti gli stati membri di fornire il sostegno necessario per contrastare efficacemente la criminalità organizzata. In sintesi La dichiarazione della procuratrice capo dell’EPPO del 30 settembre rappresenta una svolta importante: la criminalità organizzata non è più un problema esclusivamente nazionale, ma un fenomeno che richiede risposte coordinate a livello europeo. I danni economici inflitti al bilancio dell’UE devono essere affrontati con urgenza, non solo per proteggere le risorse europee, ma anche per tutelare il benessere dei cittadini dell’Unione. L’EPPO, con il suo mandato ampliato, può essere lo strumento giusto per contrastare queste minacce. Tuttavia, il suo successo dipenderà dalla capacità degli stati membri e delle istituzioni europee di lavorare insieme, promuovendo una cultura della legalità e della trasparenza. È necessario che la dichiarazione della procuratrice capo non rimanga solo un avvertimento, ma diventi il punto di partenza per un’azione decisa e coordinata. Condividi: Articoli Recenti

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