Il 30 settembre, la procuratrice capo dell’EPPO (Ufficio del Procuratore Pubblico Europeo) è stata ascoltata presso la Commissione Europea, evidenziando una preoccupante realtà: la criminalità organizzata rappresenta una minaccia sempre più pervasiva anche per il bilancio dell’Unione Europea. Durante l’audizione, è stato rivelato un dato impressionante: i danni economici causati alla UE da attività illecite legate alla criminalità organizzata sono descritti come “stratosferici”. Questo termine non solo trasmette l’enormità del problema, ma richiama anche l’urgenza di rafforzare la capacità dell’Europa di difendersi.
L’EPPO: Un Nuovo Arbitro Nella Lotta alla Criminalità Organizzata
L’EPPO, istituito nel 2021 per indagare e perseguire reati che danneggiano gli interessi finanziari dell’Unione Europea, sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella difesa delle finanze europee. Inizialmente focalizzato su frodi fiscali, corruzione e riciclaggio di denaro, l’ufficio si trova ora ad affrontare minacce ancor più complesse. La criminalità organizzata, con la sua struttura transnazionale, riesce a sfruttare le differenze giuridiche e fiscali tra gli stati membri, rendendo più difficili le indagini condotte dalle singole giurisdizioni nazionali.
L’EPPO, come istituzione sovranazionale, ha quindi una marcia in più. Grazie ai suoi poteri di indagine che si estendono oltre i confini nazionali, è in grado di agire rapidamente e con efficacia contro crimini che minano la stabilità economica dell’Unione. Tuttavia, il volume dei danni economici dichiarato dalla procuratrice capo sottolinea quanto sia necessario potenziare ulteriormente le capacità operative dell’EPPO.
Un Danno Non Solo Economico, ma Sociale
La criminalità organizzata non infligge danni solo al bilancio dell’Unione Europea, ma priva tutti i cittadini europei di risorse cruciali. Ogni euro sottratto con frodi, evasione fiscale o altre attività illecite è un euro in meno per la sanità, l’istruzione e lo sviluppo economico. In un’epoca di sfide globali, dal cambiamento climatico alla ripresa post-pandemica, l’UE ha bisogno di risorse più che mai, e ogni perdita indebolisce la sua capacità di far fronte a queste emergenze.
Il termine “stratosferico” usato per descrivere i danni economici deve quindi essere letto come un monito, un segnale di allarme. La criminalità organizzata, lungi dall’essere un fenomeno locale o marginale, è ormai un problema di portata globale che richiede risposte coordinate a livello europeo.
Rafforzare la Trasparenza e la Cooperazione
Uno degli aspetti chiave emersi durante l’audizione è la necessità di rafforzare la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle risorse europee. La criminalità organizzata prospera spesso in contesti opachi, dove la mancanza di controlli e la corruzione creano le condizioni ideali per il proliferare delle attività illecite. In questo senso, l’EPPO si pone non solo come ente di repressione, ma anche come garante di maggiore trasparenza nelle operazioni finanziarie e amministrative dell’UE.
Per garantire che l’EPPO possa svolgere appieno il proprio mandato, sarà necessario investire ulteriormente in risorse e strumenti investigativi, nonché promuovere una cooperazione più stretta tra le autorità nazionali e l’ufficio europeo. Il successo dell’EPPO dipende dalla volontà politica di tutti gli stati membri di fornire il sostegno necessario per contrastare efficacemente la criminalità organizzata.
In sintesi
La dichiarazione della procuratrice capo dell’EPPO del 30 settembre rappresenta una svolta importante: la criminalità organizzata non è più un problema esclusivamente nazionale, ma un fenomeno che richiede risposte coordinate a livello europeo. I danni economici inflitti al bilancio dell’UE devono essere affrontati con urgenza, non solo per proteggere le risorse europee, ma anche per tutelare il benessere dei cittadini dell’Unione.
L’EPPO, con il suo mandato ampliato, può essere lo strumento giusto per contrastare queste minacce. Tuttavia, il suo successo dipenderà dalla capacità degli stati membri e delle istituzioni europee di lavorare insieme, promuovendo una cultura della legalità e della trasparenza. È necessario che la dichiarazione della procuratrice capo non rimanga solo un avvertimento, ma diventi il punto di partenza per un’azione decisa e coordinata.